Io vi guardo, tutti, uno a uno. Vi fermate davanti alle enormi vetrate del pianterreno e ammirate, sognate (di viverci), fantasticate (sui residenti o affittuari che siano), cercate (uno sguardo complice, mio) ecc ecc. Ma io non mollo. Non mi faccio nè intimorire, nè intenerire. Io son Calogero Glifico, per gli amici Gero. E faccio il vigilantes. Nel posto più fico del mondo: il “Bosco Verticale”. Sto qua dentro, faccio il turno di 8 ore, e poi me ne vado. Inosservato. Perché so mimetizzarmi, tra voi.
Voi che vi fermate per lunghi minuti ad ammirare la maestosità di questo (doppio) grattacielo, che contate e ricontate i piani del building (questa l’ho imparata nella brochure), che provate a calcolare la grandezza di certi terrazzi contando i passi per terra. Io sono come voi. Sono uno che vorrebbe ma non può. Però, intanto vivo qua. In questo grande ingresso, luminosissimo e comodissimo (non sapete quanto sono morbidi e accoglienti i divani), e gioco con una consolle di tasti, tastini, lucine che manco alla playstation.
Io sono Gero, ho 39 anni, vivo a Milano, in zona Barona da sempre. Perché mi sun milanes. Anche se la mia famiglia viene da Aci Trezza (ve li ricordate? “I Malavoglia”?) e io ho girato il mondo. Ma non per fare il fighetta milanese. Semmai per fare il parà. Io non ho visto le Cayman, io ho visto l’Afghanistan. Altro che storie. Io ho imparato la lingua della strada, il linguaggio dei segni, mentre qua mi tocca imparare l’inglese, il russo, il mandarino, l’arabo ecc ecc. Tutta roba che non si trova su internet (che poi qua mi controllavano i siti web).
E ora eccomi qua. A controllare lorsignori che si godono questi appartamenti faraonici o tutti sghembi. Ma io non posso dirvi niente. Sì, certo, ci vivono banchieri d’affari, starlette della tv di una volta, rapper brasiliani (con guardia del corpo al seguito), ricchi e benestanti arabi, russi e cinesi. E anche dei brianzoli. E voi vorreste sapere chi sono, cosa fanno, come vivono, che suv hanno, chi invitano in casa, se hanno tresche tra loro, che succede nei corridoi e negli ascensori?
Ma voi siete quelli che stanno fuori, quelli che guardano, osservano, ammirano e cercano di sbirciare i segreti del Bosco. Vi vedo, ve l’ho detto. So che provate anche da Piazza Gae Aulenti con dei binocoli a traguardare (questa l’ho cercata sul vocabolario) le tende degli appartamenti. Ma non ce la fate. Io invece so tutto. E piano piano ve li svelerò i segreti. Ma dovete conquistarvela la mia fiducia, mi dovete dimostrare di essere persone serie, perché i pettegolezzi poi, lo so, finiscono su Feisbuk o su Google. E io perdo il posto.
Facciamo così, stringiamo un patto. Io inizierò a raccontarvi qualche storia, il pettegolezzo, le avventure di questa torre inespugnabile. Però voi dovete diventare fedeli lettori e garantirmi la massima riservatezza. Dovete fidarvi di me ma dovete fare in modo che io possa fidarmi di voi. Altrimenti, niente. Ok?