LINDARIA VA IN CITTÀ

un racconto di: Emma Lanfranchi

Studi classici, incursioni radiofoniche, passioni filosofiche. Poi il grande amore: l”advertising. Copywriter in Wlf, in Grey Worldwide e ora in McCann Erickson. Curatrice del premio giornalistico Spotorno subito. Mamma di Lindaria, sulla carta e di fatto.

Ciao mi chiamo LINDARIA, o meglio mi chiamo DARIA, ma da quando è nata quell’appiccicosa di mia sorella LINDA, ci si sono appiccicati anche i nomi. A volte anche la mamma ci chiama Lindaria perché dice: “Così faccio prima!”.

Sì, perché mia mamma, meglio chiarirlo subito, è una che va sempre di fretta. O meglio: è una gran pasticciona che va sempre di fretta e questo complica un po’ le cose perché + va veloce e + fa casino.

Abitiamo in zona Isola, un quartiere di Milano che è esattamente come tutti gli altri quartieri di Milano, né più né meno. Peccato che io non abbia capito quali siano esattamente gli altri quartieri di Milano. Cioè credetemi, ho chiesto un po’ in giro: ma tu dove abiti? In che quartiere stai? Come si chiama? Ma ve lo giuro, non ci ho cavato un ragno dal buco, al massimo il nome di qualche via: per il resto solo tanti bah, qualche boh, un sacco di non so. Insomma, ogni volta la gente mi guarda con quella faccina-emoticon con gli occhioni spalancati grandi-grandi.

Comunque, io abito qua e anche se forse non sarà il posto + bello del mondo (anche se forse sì!), la mia mamma mi ha insegnato che nella vita bisogna sempre vedere il bicchiere mezzo-pieno (sarà per questo che lei si beve un sacco di aperitivi in piazzale Archinto!).

Vi potrei fare almeno 4 mila miliardi di esempi di cose che mi piacciono del mio quartiere, ma la mamma dice che oggi siamo di corsa (strano!) e quindi vi faccio solo 4 esempi:

– nel mio quartiere c’è un BOSCO verde, pieno di piante, ma messo in VERTICALE (ve lo giuro!).

– per le strade del mio quartiere ci si saluta tutti, pure troppo. Che poi saluta oggi, saluta domani, saluta qui, saluta là, saluta il fabbro, saluta il panettiere, io faccio sempre tardi a scuola e la maestra Marzia mi sgrida.

– in giro per il quartiere è pieno di clown, di scrittori, di attori. E la mamma dice: È sempre meglio che lavorare! Chissà cosa vorrà dire.

– nella scuola del mio quartiere c’è una classe (la mia!) dove ci sono bambini di mezzo mondo, mezzi cinesi, mezzi marocchini, mezzi olandesi, mezzi americani, ma la maestra Marzia dice che tutti insieme facciamo due volte casino.

Ora però vi devo salutare perché siamo in partenza. La mamma è stata chiara: Lindaria, non si può stare sempre qui piantate in via Borsieri come due oche da patè… bisogna uscire, vedere il mondo!

Oggi ce ne andiamo a Milano e vi mandiamo una cartolina da lì… anzi una postcardfrom(out)isola.

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